Florilegio di frasi agostiniane

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  1. Chi conosce la verità, la conosce, e chi la conosce, conosce l'eternità. (Confess. 7, 10, 16)
     
  2. Ciò che amo, quando amo il mio Dio. (Confess. 10, 6, 8)
     
  3. È davvero cosa grande e molto rara sorpassare con lo sforzo della mente ogni creatura corporea e incorporea, considerata e riconosciuta come mutabile, e poter giungere alla sostanza immutabile di Dio. (De civ. Dei 11, 2)
     
  4. Nell'interiorità dell'uomo abita Cristo, nella tua interiorità tu vieni rinnovato secondo l'immagine di Dio: nella di lui immagine riconosci il tuo Creatore. (In Io. ev. tr. 18, 10)
     
  5. Cristo lo si tocca con la fede, ed è meglio non toccarlo con le mani ma toccarlo con la fede, anziché palparlo con le mani senza toccarlo con la fede. (Serm. 246, 4)
     
  6. Nel tuo corpo in un posto vedi e in un altro odi; nel tuo cuore dove vedi odi. (In Io. ev. tr. 18, 10)
     
  7. (Lo spirito umano) è una natura razionale e perciò congiunta non solo alle verità intelligibili ma anche alle realtà immutabili. (Retract. 1, 8. 8)
     
  8. Ti sarà maestro solo colui ch'è il maestro interiore dell'uomo interiore. (Ep. 266, 4)
     
  9. A me piace piuttosto sentire un maestro che essere ascoltato come maestro. (Ep. 166, 4, 9)
     
  10. Allora udrò la voce della tua lode e contemplerò le tue delizie, che non vengono né passano. Ora i miei anni trascorrono fra gemiti, e il mio conforto sei tu, Signore, padre mio eterno. (Confess. 11, 29, 39)
     
  11. Tardi ti amai, bellezza così antica e così nuova, tardi ti amai! Sì, perché tu eri dentro di me e io fuori. Lì ti cercavo. (Confess. 10, 27, 38)
     
  12. Dio delle misericordie, aiuta chi studia e in chi cerca la verità accendi la luce interiore. (Contra ep. Man. 27)
     
  13. Cercando te, Dio mio, io cerco la felicità della mia vita. Ti cercherò dunque perché l'anima mia viva, poiché l'anima mia vive di te. (Confess. 10, 20, 29)
     
  14. Questa è la mia fede, perché questa è la fede cattolica. (De Trin. 1, 4, 7)
     
  15. L'immagine di Dio risiede nella parte dello spirito dell'uomo che si unisce alle ragioni eterne, per contemplarle ed ispirarsene. (De Trin. 12, 7, 12)
     
  16. Lo spirito è immagine di Dio in quanto è capace di Dio e può essere partecipe di lui... Ecco dunque che lo spirito si ricorda di sé, si comprende, si ama. (De Trin. 14, 8. 11)
     
  17. Io esisto, so e voglio; esisto sapendo e volendo, so di esistere e volere, voglio esistere e sapere. (Confess. 13, 11, 12)
     
  18. Nessuno dica: non so che cosa amare. Ami il fratello ed amerà l'amore stesso. Infatti conosce meglio l'amore con cui ama che il fratello che ama. (De Trin. 8, 8. 12)
     
  19. Che è dunque l'amore se non una vita che unisce, o che tende a che si uniscano due esseri, cioè colui che ama e ciò che è amato? (De Trin. 8, 10, 14)
     
  20. Lo Spirito è eternamente dono, ma temporalmente donato. (De Trin. 5, 16, 17)
     
  21. Nessuno più sociale dell'uomo per natura, nessuno più antisociale per vizio. (De civ. Dei 12, 28. 1)
     
  22. L'uomo ammira tante bellezze nella natura, ma egli stesso è un grande miracolo. (Serm. 226, 3, 4)
     
  23. Quante ricchezze ha l'uomo nell'intimo, eppure non scava. (En. in ps. 76, 9)
     
  24. Corrono insieme, in questa specie di fiume o di torrente del genere umano, e il male, che ci deriva dal nostro primo padre, e il bene, che ci viene donato dal Creatore. (De civ. Dei 22, 24, 1)
     
  25. Grande è questa potenza della memoria, troppo grande, Dio mio, un santuario vasto, infinito. Chi giunse mai al suo fondo? E tuttavia è una facoltà del mio spirito, connessa alla mia natura. (Confess. 10, 8. 15)
     
  26. Eppure gli uomini vanno ad ammirare le vette dei monti, le onde enormi del mare, le correnti amplissime dei fiumi, la circonferenza dell'oceano, le orbite degli astri, mentre trascurano se stessi. (Confess. 10, 8. 15)
     
  27. Chi conosce la verità, conosce (quella luce), e chi la conosce, conosce l'eternità.... Ed è la carità che la conosce. (Confess. 7, 10, 16)
     
  28. Il mio peso è il mio amore. Esso mi porta dovunque mi porto. Il tuo dono ci accende e ci porta verso l'alto. Noi ardiamo e ci muoviamo. (Confess. 13, 9, 10)
     
  29. Grande e meravigliosa natura ..., in quanto è capace e può essere partecipe della natura suprema. (De Trin. 14, 4, 6)
     
  30. Quale abisso l'uomo, di cui tu, Signore, conosci persino il numero dei capelli ... Eppure è più facile contarne i capelli che i sentimenti e i moti del cuore. (Confess. 4, 14, 22)
     
  31. Io stesso ero divenuto per me un grande problema. (Confess. 4, 4, 8)
     
  32. Se ami la vita e temi la morte, questo stesso timore della morte è come un inverno quotidiano. (Serm. 38, 7)
     
  33. L'orrore per la morte non nasce dalla fantasia ma dalla natura. (Serm. 172, 1)
     
  34. Gli uomini sono troppo deboli per trovare la verità con la sola ragione. (Confess. 6, 5, 8)
     
  35. Quando potremo noi tener fermo il pensiero che vola per sua natura? (Serm. 223/A, 5)
     
  36. Lo spirito ora sa, ora non sa; ricorda e dimentica; vuole ciò che prima non voleva, non vuole ciò che prima voleva. (In Io. ev. tr. 23, 9)
     
  37. È talmente precaria la condizione dell'anima nel corpo corruttibile, che non è più facile vivere che morire. (In Io. ev. tr. 64, 4)
     
  38. Siamo uomini che ci portiamo dietro il peso della carne nel cammino di questa vita ... quanto c'è in noi di mortale e di corruttibile appesantisce l'anima. (In Io. ev. tr. 21, 1)
     
  39. Non possiamo vivere quanto vogliamo, e moriamo anche se non vogliamo. (In Io. ev. tr. 84, 2)
     
  40. Lo spirito regge, la carne è retta: quello deve comandare, questa servire. C'è disordine in quella casa dove la carne comanda e lo spirito serve. (In Io. ev. tr. 2, 14)
     
  41. Forse potremmo riuscire a raccogliere il nostro spirito dal molteplice all'uno, e riportarlo all'unità sottraendolo alla dispersione. (In Io. ev. tr. 23, 5)
     
  42. È nell'anima umana, razionale ed intelligente, che bisogna trovare l'immagine del Creatore, immortalmente incisa nella sua immortalità. (De Trin. 14, 4, 6)
     
  43. Questa natura è stata creata in tanta eccellenza che, pur in se stessa mutevole, può conseguire la felicità unendosi al bene immutabile, cioè al sommo Dio. (De civ. Dei 12, 1. 3)
     
  44. Dio dovunque nascosto e dovunque palese. Colui che a nessuno è permesso di conoscere così com'è e che a nessuno è concesso d'ignorare. (En. in ps. 74, 9)
     
  45. Infatti se tu abbandoni, si va in rovina. Ma tu non abbandoni perché sei il sommo bene che sempre si è raggiunto se si è rettamente cercato. (Solil. 1, 1, 6)
     
  46. Colui che come Figlio di Dio è da sempre coeterno al Padre che lo genera, è lo stesso che cominciò ad essere dalla Vergine come figlio dell'uomo. E così alla divinità si è aggiunta l'umanità. (Serm. 186, 1)
     
  47. Nostro Signore Gesù Cristo in quanto uomo intercede per noi presso il Padre, in quanto Dio ci esaudisce insieme al Padre. (In Io. ev. tr. 102, 4)
     
  48. Tenete dunque bene a mente che il Signore Cristo Gesù è la porta ed è il pastore: è la porta in quanto si apre, cioè si rivela, ed è il pastore, in quanto entra attraverso se stesso. (In Io. ev. tr. 47, 3)
     
  49. Con la sua natura di servo ci ha aperto la strada, con la sua natura divina ci ha procurato la patria. (Serm. 91, 7, 9)
     
  50. Egli dunque andava a se stesso attraverso se stesso ... noi andiamo a lui per mezzo di lui; o meglio, andiamo al Padre sia lui che noi. (In Io. ev. tr. 69, 2)
     
  51. È scabroso ciò che l'uomo ha reso tale a se stesso. (Serm. 96, 3, 3)
     
  52. Perché tu non cada negli agguati, hai come strada la misericordia stessa. (Serm. 16/A, 10)
     
  53. Il maestro camminava con loro (i discepoli di Emmaus) per via, anzi egli stesso era la via, ma loro non camminavano per quella via...Camminava per via come un compagno di viaggio, anzi era lui che li conduceva. (Serm. 235, 2)
     
  54. Noi corriamo sulla strada che è lui e corriamo alla meta che è lui e in lui troviamo il nostro riposo...Egli venne a noi, quale medico agli ammalati, quale via aperta a noi pellegrini. (In Io. ep. tr. 10, 1)
     
  55. Nessuno può attraversare il mare di questo secolo, se non è portato dalla croce di Cristo... non abbandoni la croce e la croce lo porterà. (In Io. ev. tr. 2, 2)
     
  56. Questa scuola, in cui unico maestro è Dio, richiede buoni discepoli, non scansafatiche, ma laboriosi. (Serm. 16/A, 1)
     
  57. Egli siede in cielo, ma non cessa di parlare sulla terra. (Serm. 85, 1, 1)
     
  58. Prendendo su di sé la nostra pena, egli che era senza colpa, eliminò da noi e la colpa e la pena. Eliminò la colpa perdonando i peccati, eliminò la pena risorgendo dai morti. (Serm. 240, 3)
     
  59. Gli impudichi non hanno molto piacere che le donne concepiscano e partoriscano. (De ag. christ. 11, 12)
     
  60. Innalzi la sua speranza il genere umano e riconosca la sua natura, veda quanto posto abbia nelle opere di Dio. (De ag. christ. 11, 12)
     
  61. Se pensiamo di valer molto, degniamoci di imitare colui che è chiamato Figlio dell'Altissimo. Se invece ci stimiamo poco, degniamoci di imitare i pescatori e i pubblicani che lo hanno imitato. (De ag. christ. 11, 12)
     
  62. Impara da Cristo ciò che non impari dall'uomo: in lui risiede la regola dell'umiltà. Chi si avvicina a lui viene prima formato mediante l'umiltà, perché sia onorato nell'esaltazione. (Serm. 68, 11)
     
  63. Non me lo chiedere. Sono uomo: la profondità della croce l'intuisco, non la penetro; ne ho timore, non la scruto. (Serm. 165, 7, 9)
     
  64. Ascolti l'uomo perché non perisca l'uomo, a causa del quale Dio si è fatto uomo. (Serm. 165, 7, 9)
     
  65. Quanti cercano Gesù solo per i vantaggi temporali!... È difficile che si cerchi Gesù per Gesù. (In Io. ev. tr. 25,10)
     
  66. Preferisci alla tua la volontà di Dio; impara ad amarti non amando te stesso. (Serm. 2)
     
  67. Chi sa amare la vita nuova sa cantare il cantico nuovo. (Serm. 34, 1)
     
  68. Cerca come l'uomo possa amare Dio: assolutamente non lo troverai se non nel fatto che egli ci ha amati per primo. (Serm. 34, 2)
     
  69. Se vuoi possedere la carità, cerca te stesso, trova te stesso. (Serm. 34, 7)
     
  70. Esige tutto te colui che ti ha creato. (Serm. 34, 7)
     
  71. È nell'uomo interiore che si svolge questa vecchiezza e novità. (Serm. 218/A, 3)
     
  72. Entrarono vecchi e ne uscirono fanciulli. (In Io. ep. tr. 1, 5)
     
  73. Se nella Chiesa non ci fosse stata la remissione dei peccati, nessuna speranza ci sarebbe per la vita futura e per la liberazione. (Serm. 13, 9)
     
  74. Il fianco di Cristo fu aperto da una lancia e ne sgorgò il nostro prezzo. (Serm. 13, 9)
     
  75. Nessuno c'inganni: la Scrittura è chiara, l'autorità è fondatissima, la fede è autenticamente cattolica: ogni uomo che nasce è condannato; nessuno è reso libero se non viene rigenerato. (Serm. 294, 16, 16)
     
  76. Questa natura, la più nobile tra le cose create, quando, ad opera del suo Creatore, viene giustificata dall'empietà, lascia la sua forma deforme per acquisire una forma bella. (De Trin. 15, 8. 14)
     
  77. Capisca chi può, giudichi chi può, se sia opera più grande creare i giusti che giustificare gli empi. Se ambedue le opere richiedono pari potenza, certo la seconda richiede maggiore misericordia. (In Io. ev. tr. 72, 3)
     
  78. Se siamo divenuti figli di Dio, siamo anche stati fatti dèi; ma questo per la grazia di chi adotta, non per la natura di chi genera. (Ep. 49, 2)
     
  79. Dio è dappertutto con la presenza della divinità, ma non dappertutto con la grazia con cui abita nelle anime. (Serm. 187, 5, 16)
     
  80. Per l'uomo Dio si è fatto uomo. Questa speranza ci consoli in ogni nostra tribolazione e tentazione di questa vita. (In Io. ev. tr. 10, 1)
     
  81. Questa vita terrena non merita di essere amata, ma soltanto tollerata, per esercitare la pazienza. (In Io. ev. tr. 111, 1)
     
  82. Orbene, colui che desidera vederci giungere al termine, ci somministra il cibo lungo il cammino, per averci con sé nella patria. (In Io. ep. tr. 1, 5)
     
  83. Questa è speranza, non ancora realtà. Ma chi gode nella speranza, avrà un giorno anche la realtà. Chi invece non ha speranza, non può arrivare alla realtà. (In Io. ep. tr. 8, 13)
     
  84. L'uomo fluttua tra la presunzione e la disperazione. (In Io. ev. tr. 33, 8)
     
  85. La speranza ci esorta a disprezzare le cose presenti e aspettare le future. (Serm. 105, 5, 7)
     
  86. La Sapienza divina, come una gallina, si è incarnata per uniformarsi ai pulcini. (Serm. 105, 8. 11)
     
  87. Cuore in alto! Speranza in Dio, non in te stesso. Tu infatti sei di quaggiù, Dio di lassù. (Serm. 229, 3)
     
  88. Il grano non può essere battuto fuori dell'aia, e perciò deve sopportare la paglia finché non se ne sarà liberato, e allora entrerà nel granaio. (In Io. ev. tr. 10,9)
     
  89. La nostra scienza è Cristo, la nostra sapienza è ancora Cristo. (De Trin. 13, 19, 24)
     
  90. Se tu sei con me, io vivo, poiché tu sei la vita della mia anima. (Ep. 70, 2, 2-3)
     
  91. Giustamente, o Chiesa cattolica, madre verissima dei cristiani.... (De mor. Eccl. Cath. 1, 30, 62)
     
  92. La Chiesa intera ogni giorno concepisce e partorisce le membra di Cristo. (Serm. 65/A, 7)
     
  93. Come la donna è gloria dell'uomo, cosí la Chiesa è gloria di Cristo. (Serm. 262, 6, 5)
     
  94. Abbiamo trovato altri genitori: Dio nostro padre e la Chiesa nostra madre, per mezzo dei quali nascere alla vita eterna. (Serm. 57, 2, 2)
     
  95. Questa madre che è la Chiesa cattolica, e il pastore che la regge, in ogni luogo ricerca gli smarriti, rafforza i deboli, cura i malati, fascia gli storpi. (Serm. 46, 18)
     
  96. Chi non è contrario a Cristo non può in nessun modo uscire dalla Chiesa. Chi non è contrario a Cristo, si trova unito al suo corpo e ne è ritenuto un membro. (In Io. ep. tr. 3, 4)
     
  97. L'uomo deve guidare la donna e non permettere ch'essa abbia il dominio sull'uomo, poiché quando ciò succede, la famiglia è sconvolta e infelice. (De Gen. c. Man. 2, 11, 15)
     
  98. Ogni uomo in Cristo è un solo uomo, e l'unità dei cristiani è un solo uomo. (En. in ps. 29, 11, 5)
     
  99. Tendi all'unità, non dividere il popolo! Riuniscilo in uno, fanne uno solo. Non mi sono accorto di quanto tempo abbia parlato. (En. in ps. 72, 34)
     
  100. Bestemmia contro lo Spirito Santo chi si oppone con cuore impenitente all'unità della Chiesa. (Serm. 71, 22, 36)
     
  101. Vana è la predicazione di Dio se fatta al di fuori della Chiesa. (En. in ps. 72, 34)
     
  102. Dallo stesso Abele, il primo giusto ucciso dal fratello scellerato, e di seguito fino alla fine del tempo la Chiesa si evolve pellegrina fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio. (De civ. Dei 18, 51. 2)
     
  103. I Concili plenari, la cui autorità è utilissima alla salvezza della Chiesa. (Ep. 54, 1, 1)
     
  104. Quanto abbiamo dalla Chiesa, fuori della Chiesa non ha valore salutare. (De bapt. 4, 16, 24)
     
  105. Infatti a chi non ha la carità (tutto il resto) non giova nulla. (De bapt. 3, 16, 21)
     
  106. E non hanno la carità coloro che non amano l'unità della Chiesa. (De bapt. 3, 16, 21)
     
  107. Guarda alle grazie che ti dona la Chiesa. La grazia dei Sacramenti, che si riceve nel Battesimo, nell'Eucarestia e negli altri Sacramenti. (Ep. 103, 1, 9)
     
  108. Dal fianco di Adamo che dorme è formata Eva; dal fianco di Cristo morto in croce, colpito dalla lancia, sgorgano i sacramenti con cui viene formata la Chiesa. (In Io. ev. tr. 9, 10)
     
  109. Voi conoscete lo sposo: è Cristo; conoscete la sposa: è la Chiesa. Recate onore allo sposo e alla sposa. Se onorerete come si deve gli sposi, voi ne sarete figli. (Serm. 90, 6)
     
  110. fratelli, pensate con sentimenti cristiani. (In Io. ep. tr. 10, 9)
     
  111. Noi non lo abbiamo conosciuto nella carne, e tuttavia ci è stato concesso di mangiare la sua carne e di essere membra del suo corpo. (In Io. ev. tr. 31, 11)
     
  112. Egli non ha voluto separarsi da noi, ma si è degnato amalgamarsi a noi fino a fondersi con noi. (In Io. ev. tr. 21, 9)
     
  113. Ho detto spesso e con forza voglio convincervi: quali che noi siamo, voi state sicuri, perché avete per padre Dio e per madre la Chiesa. (Contra litt. Petil. 3, 9, 10)
     
  114. Amiamo il Signore, Dio nostro; amiamo la sua Chiesa! Amiamo lui come padre, amiamo la Chiesa come madre. (Ep. 88, 2, 14)
     
  115. Nessuno può incontrare la benevolenza di Dio Padre se disprezza la Chiesa madre. (Serm. 255/A, 2)
     
  116. Onorate, amate, predicate la santa Chiesa, madre vostra, come la santa città di Dio, la celeste Gerusalemme. (Serm. 214, 11)
     
  117. L'amore non può essere diviso... se ami il capo, ami anche le membra; se poi non ami le membra, non ami neppure il capo. (In Io. ep. tr. 10, 3)
     
  118. Maria ha partorito il vostro capo, la Chiesa ha partorito voi... Anche in questo è paragonabile alla Vergine perché, pur partorendone molti, è madre di unità. (Serm. 192, 2)
     
  119. Un angelo porta l'annunzio, la Vergine ascolta, crede e concepisce: la fede nel cuore e Cristo nel grembo. (Serm. 196, 1)
     
  120. Maria credette e in lei quel che credette si avverò. Crediamo anche noi, perché quel che si avverò possa giovare anche a noi. (Serm. 215, 4)
     
  121. Nel suo concepimento ti trova vergine; nato, ti lascia vergine. Concede la fecondità, non priva dell'integrità. (Serm. 291, 6)
     
  122. In Maria la verginità consacrata partorì Cristo. (Serm. 192, 2)
     
  123. Chi crede nel cuore per compiere la giustizia concepisce Cristo; chi lo confessa con la bocca per la salvezza partorisce Cristo. (Serm. 191, 3, 4)
     
  124. Maria è senza alcun dubbio madre delle sue membra, che siamo noi, nel senso che ha cooperato mediante l'amore a generare alla Chiesa i fedeli, che formano le membra di quel capo. (De s. virg. 6, 6)
     
  125. Gemo a Dio nella mia debolezza; e conosce quel che ha concepito il mio cuore Colui che conosce il mio frutto... Perché io mi conosco meglio di loro, ma Dio mi conosce meglio di me stesso. (Ep. 36, d. 3, 19)
     
  126. Se siamo buoni, siamo frumento nella Chiesa di Cristo; se siamo cattivi, siamo paglia nella Chiesa di Cristo, ma tuttavia non ce ne andiamo dall'aia. (Ep. 36, d. 3, 19)
     
  127. Da qualunque parte ti parli la Verità, accoglila come uno che ha fame, se vuoi evitare di restar privo del pane. (Ep. 36, d. 3, 20)
     
  128. Con quale sfrontatezza potremo sperare l'onore promesso nei secoli futuri da Cristo, se il nostro onore ecclesiastico impedisce nel mondo presente l'unità di Cristo? (Ep. 128, 3)
     
  129. Se, quando voglio ritenere il mio episcopato, disperdo il gregge di Cristo, come può essere un onore per il pastore il danno del gregge? (De gestis cum Em. 7)
     
  130. Non è difficile possedere la pace. È, al limite, più difficile lodarla. (Serm. 357, 1)
     
  131. Chi ama veramente la pace ama anche i nemici della pace. (Serm. 357, 1)
     
  132. La pace cresce in proporzione del numero di coloro che ne usufruiscono. (Serm. 357, 1)
     
  133. Ardi di amore tu, così sarai in grado di attirare un altro: che egli veda ciò che tu vedi, ami ciò che tu ami, possegga ciò che tu possiedi. (Serm. 357, 3)
     
  134. Nessuno voglia con la polemica difendere neanche la sua stessa fede. (Serm. 357, 4)
     
  135. "Buono, cattivo, volente, nolente, sempre mio fratello sei". (Serm. 357, 4)
     
  136. Sia appassionata la vostra parola, ma per il fervore della carità, non per l'esaltazione della discordia. (Serm. 357, 5)
     
  137. Se in noi permane l'amore, dobbiamo sempre parlare della pace e della carità. (Serm. 358, 1)
     
  138. Non sarebbe un bene per lui essere vinto dal momento che se è vinto resta in possesso del tutto e, se vince, solo di una porzione? (Serm. 358, 1)
     
  139. Non vince se non la verità, e la vittoria della verità è la carità. (Serm. 358, 1)
     
  140. Con la sua morte, l'unico sacrificio assolutamente vero offerto per noi, tutto ciò che c'era in noi di colpevole... egli ha pulito, abolito, estinto. (De Trin. 4, 13, 17)
     
  141. E che cosa è tanto offribile e tanto accettabile quanto la carne del nostro sacrificio che è il corpo del nostro sacerdote? (De Trin. 4, 14, 19)
     
  142. In ogni sacrificio sono quattro gli aspetti da considerare: a chi si offre, da chi si offre, che cosa si offre, per chi si offre. (De Trin. 4, 14, 19)
     
  143. Cristo è morto pure per i bambini. (Contra Iul. 6, 26, 83)
     
  144. Dio non comanda cose impossibili, ma comandando ti ordina sia di fare quello che puoi, sia di chiedere quello che non puoi. (De nat. et gr. 43, 50)
     
  145. Perfino la necessità di chiedere quest'aiuto l'abbiamo imparato per sua grazia, mentre prima ci era nascosta, e per sua grazia siamo arrivati ad amare questa preghiera, mentre prima non ci dilettava. (De pecc. mer. et rem. 2, 19, 33)
     
  146. Escludiamo la santa vergine Maria, nei riguardi della quale per l'onore del Signore non voglio si faccia questione alcuna di peccato. (De nat. et gr. 36, 42)
     
  147. La nostra libertà è questa: essere soggetti alla verità... L'anima infatti non gode di un bene con libertà se non ne gode con sicurezza. (De lib. arb. 2, 13, 37)
     
  148. Quale peggiore causa di morte può darsi per l'anima che la libertà dell'errore? (Ep. 105, 2, 10)
     
  149. Ma il Signore, clementissimo sovrano della nostra fede, ha munito come di una roccaforte l'autorità della Chiesa. (Ep. 118, 5, 32)
     
  150. Chi è schiavo del peccato dove fugge? Dovunque vada, si porta dietro se stesso. (In Io. ev. tr. 41, 4)
     
  151. Può liberare dal peccato solo chi è venuto senza peccato e si è fatto vittima per il peccato. (In Io. ev. tr. 41, 5)
     
  152. Sarai libero se sarai schiavo: libero dal peccato, schiavo della giustizia. (In Io. ev. tr. 41, 8)
     
  153. La prima libertà consiste nell'essere esenti da crimini. (In Io. ev. tr. 41, 9-10)
     
  154. Il peccato viene limitato nella vita di coloro che sono in cammino, e viene eliminato nella vita di coloro che hanno raggiunto la perfezione. (In Io. ev. tr. 41, 9-10)
     
  155. Quando troverai in Dio la tua delizia, sarai libero. Non temere il castigo, ama la giustizia. (In Io. ev. tr. 41, 10)
     
  156. L'anima vive evitando le cose che cercando muore. (Confess. 13, 21, 30)
     
  157. La libera volontà sarà tanto più libera quanto più sarà sana e tanto più sana quanto più sarà sottomessa alla misericordia e alla grazia divina. (Ep. 157, 2, 8)
     
  158. La vera libertà si identifica con la stessa sanità, e la libertà non si sarebbe perduta se la volontà fosse rimasta buona. (De perf. iust. hom. 4, 9)
     
  159. È la risurrezione dai morti a distinguere la vita della nostra fede da coloro che muoiono senza fede. (Serm. 215, 6)
     
  160. Le opere buone debbono essere fatte non per timore ma per amore, non per paura della pena ma per la dilettazione della giustizia. Infatti proprio in questo diletto consiste la vera e sana libertà. (Ep. 67, 13)
     
  161. Nella casa del Signore libera è la schiavitù. Libera, poiché il servizio non l'impone la necessità ma la carità. (Ep. 99, 7)
     
  162. La legge della libertà non è altro che la legge della carità. (Ep. 167, 6, 19)
     
  163. La ragione per la quale nell'agire con rettitudine manca ogni vincolo di necessità, è perché c'è la libertà della carità. (De nat. et gr. 65, 78)
     
  164. Vita, che hai dato morte alla morte!. (Serm. 233, 4, 5)
     
  165. Il popolo è l'insieme di esseri razionali, associato nella concorde comunione delle cose che ama. (De civ. Dei 19, 24)
     
  166. (Dice Cicerone che) niente è tanto avverso allo stato come l'ingiustizia: la società civile può essere amministrata e conservata soltanto con una grande giustizia. (De civ. Dei 2, 21. 1)
     
  167. Quindi anche le virtù che le sembra di avere, con cui può esercitare il dominio sul corpo e sui vizi, se le riferirà a conseguire e conservare un fine che non sia Dio, sono piuttosto vizi che virtù. (De civ. Dei 19, 25)
     
  168. Il popolo può definirsi: Società di uomini unita dal consenso delle leggi e dalla partecipazione degli utili. (De civ. Dei 19, 23, 5)
     
  169. L'ordine è la conveniente disposizione delle cose uguali e disuguali che assegna a ciascuna il proprio posto. (De civ. Dei 19, 13, 1)
     
  170. Il peccato consiste nel fare o dire o desiderare qualcosa contro la legge eterna. (C. Faustum 22, 27)
     
  171. Poiché tutte le sostanze sono buone per natura, viene onorato il lodevole ordinamento che regna in esse, ma ne viene condannato il colpevole sovvertimento. (Ep. 140, 2, 4)
     
  172. Dio rimane sempre buono, usando ordinatamente anche le cose cattive. (Ep. 140, 1, 4)
     
  173. Chi infatti si mette fuori dell'ordine mediante l'ingiustizia dei peccati, è fatto rientrare nell'ordine mediante la giustizia dei castighi. (Ep. 140, 1, 4)
     
  174. È titolo più grande di gloria uccidere la guerra con la parola, anziché uccidere gli uomini con la spada, e procurare o mantenere la pace con la pace e non già con la guerra. (Ep. 229, 2)
     
  175. Ma se vuoi essere pacificatore tra due tuoi amici che sono in discordia, comincia da te stesso ad essere pacifico: devi mettere in pace te stesso interiormente, dove forse sei in lotta quotidiana con te stesso. (Serm. 53/A, 12)
     
  176. La natura umana è qualcosa di sociale e anche la forza dell'amicizia è un grande bene che egli possiede come innato. (De bono con. 1, 1)
     
  177. Beato chi ama Dio, l'amico in Dio, il nemico a causa di Dio. (Confess. 4, 9, 14)
     
  178. In questo mondo solo due cose sono necessarie: la salute e l'amico; queste le cose di grande importanza, quelle che non dobbiamo disprezzare. La salute e l'amico sono beni propri della natura umana. (Serm. 299/D 1)
     
  179. L'amicizia, quindi, ha il suo principio nel coniuge e nei figli e si apre agli altri uomini. (Serm. 299/D 1)
     
  180. Ogni uomo è prossimo ad ogni uomo. Rivolgiti alla natura. È uno sconosciuto? è un uomo. È un avversario? è un uomo. È un nemico? è un uomo. È un amico? resti amico. È un avversario? diventi amico. (Serm. 299/D 1)
     
  181. Pertanto il primo naturale legame della società umana è quello fra uomo e donna... e il fianco dell'uomo, da cui la donna fu estratta e formata, sta ad indicare la forza della loro congiunzione. (De bono con. 1, 1)
     
  182. Fianco a fianco infatti si uniscono coloro che camminano insieme e che insieme guardano alla stessa meta. (De bono con. 1, 1)
     
  183. L'amicizia (secondo Cicerone) è volere il bene di uno per lui stesso ed essere da lui ricambiato allo stesso modo. (De div. qq. 83, 31, 3)
     
  184. Tu sai bene come ha definito l'amicizia Tullio...: L'amicizia è il perfetto accordo su tutte le cose divine e umane, accompagnato da benevolo affetto. (Ep. 258, 1)
     
  185. Bene fu definito da un tale (Orazio) il suo amico: la metà dell'anima sua. (Confess. 4, 6, 11)
     
  186. Ma non c'è vera amicizia, se non quando l'annodi Tu fra persone a te strette col vincolo dell'amore. (Confess. 4, 4, 7)
     
  187. Cos'altro è appunto l'amicizia, che non trae il nome se non dall'amore e non è fedele se non nel Cristo, nel quale soltanto può essere anche eterna e felice? (Contra duas ep. pelag. 1, 1, 1)
     
  188. Meglio aver meno bisogni che avere più cose. (Regula 18)
     
  189. Non vogliate neppure anteporre la vostra pace (della contemplazione) alle necessità della Chiesa. (Ep. 48, 2)
     
  190. Esiste una amicizia di benevolenza per la quale a volte noi offriamo dei doni a quelli che amiamo. E se non ci fosse nulla da donare? A chi ama basta la sola benevolenza. (In Io. ep. tr. 8, 5)
     
  191. Ora sì che c'è tra noi perfetto accordo sulle cose umane e divine accompagnato da un'affettuosa benevolenza in Cristo Gesù nostro Signore, nostra autentica e genuina pace. (Ep. 258, 3-4)
     
  192. Talora gli uomini si arrecano moltissimo danno quando temono di offendere altri. Non solo i buoni amici hanno molta influenza per il bene ma l'hanno anche i cattivi amici per il male. (Serm. 87, 10, 12)
     
  193. Il Signore, per farci disprezzare l'amicizia dei potenti a prò della nostra salvezza, non volle prima scegliere i senatori, ma i pescatori. Grande misericordia del Creatore. (Serm. 87, 10, 12)
     
  194. Il nome appunto o i nomi anch'essi credettero bene di doverli tacere ancora, perché continuando a vivere l'amicizia degli amici venisse a morire piuttosto l'errore degli amici. (De gestis Pel. 25, 49)
     
  195. Con quanta carità dobbiamo essere molesti ai nostri amici per poter vivere con loro non pochi giorni in questo mondo ma in eterno con Dio? (Serm. 87, 12, 15)
     
  196. Ama veramente il suo amico colui che nel suo amico ama Dio, o perché Dio vive in lui o perché Dio viva in lui. Questo è il vero amore: se amiamo per altro motivo, il nostro è più odio che amore. (Serm. 336, 2, 2)
     
  197. Quando parlo per il bene di te stesso, sarò tanto più franco quanto più ti sono amico, poiché ti sarò tanto più amico quanto più ti sarò leale. (Ep. 155, 3, 11)
     
  198. La vera amicizia, che non dev'essere misurata sui vantaggi temporali ma valutata alla stregua di un amore puro e disinteressato. (Ep. 155, 1, 1)
     
  199. Nessuno può essere veramente amico dell'uomo se non è innanzi tutto amico della verità. (Ep. 155, 1, 1)
     
  200. Solo tu, o Dio, annodi la vera amicizia fra le persone che sono a te strette col vincolo dell'amore. E questo amore diffondi nei nostri cuori ad opera dello Spirito Santo che ci hai dato. (Confess. 4, 4, 7)