Perchè credere?

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Chi ha bisogno di DIO?

Perché ho bisogno di credere in Dio? Non bastano le stelle a dirmi tutto ciò che devo sapere? Credo nella Madre Terra. Essa è il mio Dio. Sono io il padrone della mia vita. Non ho bisogno di Dio. Mi piacerebbe credere in Dio; ma come si fa a credere se si guarda al caos che c'è nel mondo? È veramente possibile conoscere Dio?

La maggior parte della gente oggi crede in qualcosa o qualcuno che è più grande di loro. A molti piacerebbe credere in Dio, ma trovano che è una cosa molto difficile. Per loro Dio sembra lontano e disinteressato nei confronti della nostra vita d'ogni giorno, i suoi alti e bassi.

Da due mila anni i cristiani sostengono di conoscere Dio attraverso Gesù Cristo e che è possibile credere in Lui nel tempo e nell'eternità. Cosa significa avere fede? Chi è Dio? Che aspetto ha? Chi è Gesù? Chi è lo Spirito Santo?

Queste sono alcune delle domante che dovremmo porci per scoprire cosa significa avere una fede profonda in Dio Padre, Figlio e Spirito Santo.

Cos’è la fede?

Mi piacerebbe avere una fede come la vostra. Come posso trovare la fede? 

Noi mostriamo d'avere fede ogni giorno. Ogni volta che prendiamo un treno o un aereo mostriamo di avere fiducia nel conducente o nel pilota, come anche negli ingegneri e nei costruttori che li hanno progettati. Non andiamo dal pilota a chiedergli di mostrarci la sua patente ogni volta che voliamo. Abbiamo fiducia in lui e nella sua perizia. E nemmeno siamo chiamati a capire come funzionano le cose per fidarcene. Probabilmente non sappiamo molto dell'elettricità, ma esercitiamo la fiducia ogni volta che accendiamo la luce. Potremmo non sapere come funziona un'automobile, ma confidiamo che si metterà in moto quando giriamo la chiavetta. Noi abbiamo fiducia negli altri in ogni momento: la vita sarebbe impossibile senza questa fiducia, perché non si può fare niente senza questa fiducia. Ci aspettiamo di ricevere aiuto da persone, che nella maggior parte dei casi non conosciamo: chi ci fornisce cibo, energia di vario tipo, denaro, servizi… Può darsi che io sia nervoso imbarcandomi su di un aereo, ma sono consapevole che sto affidando la mia vita nelle mani del pilota.

Cristiano è colui che ha fiducia in Dio, colui che crede che Lui è presente e assolutamente affidabile. Una signora anziana era nota per la sua gran fede in Dio.<<Qual è il segreto della sua fede?>>, le fu chiesto una volta.<<Sono una donna che ha una fede piccola in un Dio grande>>, rispose.

Ritornando alla nostra immagine originaria: mettiamo che vogliate recarvi in un'altra città. Andate alla stazione dove sosta il treno. Un ferroviere vi assicura che è il treno giusto. Ma il semplice fatto di credere che esso vada nella città che avete scelto non significa che ci arriverete comunque: dovrete salirci e partire! Credere in Dio, sapere che Egli è presente, è una cosa. Affidarvi a Lui è un'altra, ed è qui che nasce la fede.

Perché credere in Dio?

Chi è questo Dio in cui credono i cristiani? Che aspetto ha? Cosa significa avere fede?

Dio è il nome dato al creatore della vita. Infatti, o crediamo in Dio creatore, o dobbiamo credere che tutto avviene per caso. Non è facile provare l'esistenza di Dio con pura ragione, quasi che l'esistenza di Dio sia la conclusione di un ragionamento logico. Ma, allo stesso modo, non possiamo portare una prova logica dell'amore, eppure questo non significa che l'amore non esiste! Il meraviglioso sistema solare e il mondo in cui viviamo richiedono un esperto modellatore, un architetto, un ingegnere e un artista. Questo grande essere noi lo chiamiamo Dio.

Noi esseri umani viviamo nel tempo, abbiamo un inizio ed una fine. E siccome siamo fatti così tendiamo a pensare che anche per Dio sia la stessa cosa. Ma la Bibbia ci dice che Dio non ha inizio né fine. Egli non è soggetto al tempo come lo siamo noi. Lo spazio non ha inizio né fine, perché si distende in maniera illimitata. Troviamo difficile afferrare questo concetto perché le nostre menti sono limitate. Possiamo capire solo ciò che vediamo e conosciamo, e pensiamo che questo sia tutto ciò che può essere. Ma Dio è molto più grande di quello che le nostre menti possono afferrare. Egli c'è da sempre: non cambia mai, né invecchia come facciamo noi. Dio è l'unica cosa che non cambia in mondo mutevole. Il mondo che Dio ha fatto è di una bellezza e un ordine straordinari. L'intero mondo della natura mostra chiaramente i segni di un progetto e presuppone l'esistenza di leggi naturali. Piantiamo il bulbo di un narciso ed ecco spuntarne il fiore. Il minuscolo uovo nel corpo di una donna viene fecondato, ed ecco che si sviluppa un bimbo con tutto il complicato meccanismo di orecchie e occhi, mente e cuore. Ma nessun genitore può donare la vita a quel bambino. È Dio che dona la vita _ quello strano, intangibile mistero che resiste ad ogni analisi e che nessuno, tranne Dio, può creare.

Non possiamo vedere <Dio, sebbene tutto intorno a noi sia segno della sua presenza operante. Ma ci sono molte cose nella nostra vita quotidiana che non possiamo vedere il vento, l'elettricità, l'aria, le onde radio eppure sappiamo che ci sono. Non possiamo vedere l'amore, eppure sappiamo che c'è nelle persone che si preoccupano per noi. non possiamo vedere Dio con i nostri occhi, ma sappiamo nel profondo di noi stessi che egli c'è. Dio non ha un corpo umano come il nostro. Questo non significa che non abbia una personalità. Gesù disse: <<Dio è spirito>>. Egli è pieno di forza attiva e di vita, senza limiti di tempo o di spazio. Anche noi abbiamo uno spirito, un'anima. Essa è la fonte di tutti i nostri ideali, speranze e pensieri. Dio è tutto questo, ma alla perfezione. Non c'è da sorprendersi se Gesù ha affermato che è proprio questo Dio grande, padre di tutti, che dobbiamo adorare in spirito e verità.

Come posso conoscere Dio?

Può trovare Dio chi lo sta cercando? Vorrei tanto sapere dove posso trovarlo.

 

Idee moderne? Furono scritte, circa tremila anni fa. Ogni razza e popolo sin dall'inizio dei tempi hanno tentato di trovare Dio. C'è qualcosa, nel profondo di noi tutti, che ci spinge a ricercare Dio sia che lo riconosciamo o No. Tutte le grandi regioni del mondo fanno parte di quella ricerca.

Ma se siamo chiamati ad approfondire la nostra conoscenza di Dio, è anche vero che non possiamo farlo da soli. È Dio che deve fare il primo passo nei nostri confronti. Egli deve rivelarsi più chiaramente di quando possa fare attraverso il solo mondo creato. Nel passato Dio ci ha fatto conoscere la sua volontà attraverso uomini santi che vissero vicini a Lui. Egli donò a Mosè le leggi della morale, i Dieci Comandamenti, non solo per il popolo ebraico ma certamente anche per ogni popolo di ogni tempo. Se queste leggi fossero rispettate, il mondo sarebbe un luogo assai più felice, senza furti, omicidi e violenze. Ma la gran rivelazione finale di Dio si verificò nella persona di Gesù. qualsiasi altra cosa o persona sono ombre confuse. Quando ci rivolgiamo a Gesù, vediamo Dio in persona. Uno dei discepoli di Gesù, Filippo, gli fece questa richiesta:

<<Mostraci il Padre. solo di questo abbiamo bisogno >>.

Gesù rispose:

>>Chiunque abbia visto me ha visto il Padre >>.

Nel resoconto evangelico della vita di Gesù, Giovanni è attento a mostrare che Gesù non è venuto all'esistenza in Betlemme. Quello era solo il modo che ha scelto per fare il suo ingresso nel mondo.

Ma Egli esiste da sempre.

<<Egli era presso Dio ed era una cosa sola con Lui >>.

<<Fin dall'inizio egli era presso Dio >>.

<<Per mezzo di Lui Dio ha fatto ogni cosa, Egli era la fonte della vita >>.

<<Egli sì fede uomo e, pieno di grazia e verità, visse tra noi vedemmo la sua gloria, la gloria che gli apparteneva in quando figlio unigenito del Padre >>.  

Perché credere in Gesù Cristo?

Chi era Gesù? Solo un uomo? Oppure egli era Dio?

 Gesù e l'unica strada verso Dio: pienamente umano e allo stesso tempo pienamente divino. Uomo perfetto e perfetto Dio.

Egli era pienamente umano, nato dalla Vergine Maria. Crebbe in una normale famiglia e trascorse i primi anni della sua vita lavorando come falegname nel piccolo villaggio di Nazareth in Galilea.

All'età di trent' anni lasciò la casa e prese a occuparsi di tutti i bisognosi. In qualche occasione riportò alla vita i morti in presenza di testimoni. Ordinò agli spiriti maligni di lasciare quelli che n'erano posseduti, restituendo alle loro menti pace e integrità.

Il suo unico e meraviglioso insegnamento sul Regno di Dio, che nessun altro maestro ha mai potuto neppure lontanamente eguagliare, era sorretto da una vita perfetta senza macchia, senza peccato e senza egoismo. Era a suo agio con tutti, accettandoli con rispetto, non importa chi fossero o cosa facessero.

Gesù seppe   cosa significava essere affamato e assetato, ed essere così stanco da cadere addormentato in una piccola barca nel bel mezzo di una tempesta. Seppe cosa vuol dire piangere nella profondità del proprio dolore e fece esperienza della solitudine e dell'abbandono dei suoi amici. Soffrì il più straziante dolore quando fu spietatamente flagellato e crocifisso _ la morte più dolorosa che il mondo antico potesse escogitare _ ma persino il governatore romano dovette ammettere di non trovare in lui nessuna colpa. Gesù era uomo perfetto da ogni punto di vista.

Ma accanto alla sua vita perfetta e al suo meraviglioso insegnamento, Gesù fece le affermazioni più sorprendenti:

  <<Il Padre ed io siamo una cosa sola>>, disse una volta, affermando la sua uguaglianza con Dio.

Disse che aveva la facoltà di perdonare i peccati, affermando apertamente di fare ciò che Dio solo può fare.

Promise pace a tutti coloro che si affidavano a lui: <<Venite a me tutti voi che siete stanchi di portare pesanti fardelli, ed io vi darò riposo>>.

Affermò di avere il potere di far risorgere alla vita eterna tutti coloro che hanno fede in lui: <<Il mio gregge ascolta la mia voce; io li conosco ed essi mi seguono. Io dono loro la vita eterna ed essi non moriranno mai. Nessuno può portarmeli via>>.

Conoscerlo è conoscere Dio. Confidare in lui è confidare in Dio. Onorarlo è onorare Dio.

Gesù o fu mentitore, o fu malamente frainteso, o fu semplicemente un folle, oppure egli veramente fu ciò che affermava di essere. Questo è, appunto, quando uno dei discepoli, Tommaso, scoprì personalmente. In primo tempo si era rifiutato di credere che Gesù fosse risorto dai morti, ma poi incontrò Cristo risorto, faccia a faccia, e cadde ai suoi piedi in atteggiamento d'amore e d'adorazione: <<Mio Signore e mio Dio >>.

Perché Gesù Cristo è morto?

 Cosa successe quando Gesù morì sulla croce? Può la morte di una persona influenzarmi oggi?

Gesù venne per mostrarci qual è il vero volto di Dio. Lo fece con la sua vita e con il suo insegnamento. Egli descrisse l'amore, la verità e la giustizia di Dio utilizzando racconti tratti dalla vita quotidiana, che chiunque poteva comprendere. Ma la ragione più grande della sua venuta fu la risoluzione del problema fondamentale di ogni persona vivente: l'orgoglio e l'egoismo. È proprio questo ciò che vi è di più sbagliato nel mondo. Questa è la causa di tutti i litigi e le rotture nelle relazioni tra le persone e tra le nazioni…<<Fatemi strada!>>,<<Prima io…>>. La Bibbia lo chiama semplicemente peccato. Perciò il peccato non è solo uccidere, rubare o compiere malvagità. Esso è profondamente radicato nel cuore dell'umanità. Sfortunatamente noi viviamo in un mondo imperfetto, pieno di dolore e sofferenza, rifiuto e collera. Noi facciamo parte di questa realtà. Ciò che gli altri fanno e dicono c'influenza e causa dolore e ferite. Qualunque abuso o violenza sull'infanzia, Può danneggiare una persona nella vita adulta e può farla sentire di poca o nessuna importanza. L'egoismo di un Hitler o di uno Stalinin, l'avidità dei baroni della droga causano indicibili sofferenze un numero enorme di persone. Il peccato dell'uomo interrompe le relazioni tra la gente e anche le relazioni con Dio, così che egli finisce per sembrare lontanissimo e disinteressato alla vita del nostro mondo. Da soli, noi non possiamo tornare a Dio; non ne siamo abbastanza capaci! Per cambiare questa situazione era necessario qualcuno che fosse senza peccato, qualcuno che fosse perfetto in modo assoluto, e che perciò fosse in grado di riportarci a Dio. Perché questo potesse accadere, occorreva affrontare il problema del peccato dell'uomo. Dio lo risolse una volta per tutte

Dio non è solo perfetto amore; egli è anche giustizia perfetta. La sua giustizia esige che tutti i peccati e la malvagità vengano puniti. Tutti noi siamo d’accordo che un giudice deve far rispettare la legge che giustizia deve essere fatta, altrimenti regnerebbe ovunque l'anarchia. L'infinito amore di Dio viene mostrato con l'invio di Gesù nel nostro mondo per assumere su di sé (lui che è senza peccato!) tutti i nostri peccati e le nostre colpe. Se ci fosse stata una qualsiasi altra soluzione, Dio l'avrebbe certamente trovata. 

Gesù soffrì sulla croce la condanna che giustamente meritano i nostri peccati. Poiché le loro conseguenze furono addossate su di lui, egli sperimentò la tragica situazione di essere abbandonato e separato dal Padre, quando si trovò appeso sulla croce:

<<Mio Dio, mio Dio, perché mi hai abbandonato?>>.

Sulla croce Gesù assunse su di sé tutte le conseguenze del peccato umano; tutti i sentimenti d'isolamento e d'abbandono, tutto il dolore e la sofferenza, tutto il rifiuto e la collera dell'intera umanità.

Appena prima di morire, Gesù gridò <<Tutto è compiuto!<>. Il suo compito di salvarci dal peccato, dalla morte e dell'inferno era stato portato a termine. Queste parole possono anche significare che un debito è stato pagato. L'enorme debito del peccato dell'uomo fu pagato una volta per tutte. Il ritorno a Dio e al perdono completo è ora possibile. Il ponte tra Dio e noi è stato ripristinato. L'amicizia con Dio è una realtà per tutti coloro che vengono a Gesù in amore e fede. Tra i testimoni che erano presso la croce c'era anche Pietro, il quale scrisse più tardi:

<<Cristo stesso assunse i nostri peccati corporalmente sulla croce>>.

<<Cristo morì per i peccati una volta per tutte, un uomo buono in favori di peccatori, per condurvi a Dio>>.

Questo famoso inno lo dice in maniera molto semplice e chiara:

 Dolce Signore, ora muori in croce, e la tua croce da vita al mondo intero.

Noi ti preghiamo, o nostro Salvatore: pietà, Signore!

Perché crediamo che Gesù sia risorto?

Cosa successe dopo la morte di Gesù? Ritorno veramente in vita?

Non c'era nessun dubbio: Gesù era morto. Era immobile come un pezzo di legno. I soldati romani se n'assicurarono. E non ci fu nemmeno alcun dubbio sulla sua sepoltura: Giuseppe d'Arimatea prese il cadavere di Gesù e lo fece collocare nella tomba, che aveva presumibilmente riservato per se stesso. Davanti all'entrata fu fatta scorrere un'enorme pietra, e vennero posti di guardia alcuni soldati.

Anche tutti gli amici di Gesù sapevano che egli era morto. Non c'era alcun dubbio: lo avevano visto morire. Tutte le loro speranze erano rimaste sigillate in quella tomba.

Ma nel giorno di pasqua, quando le donne vennero alla tomba allo scopo di ungere il corpo di Gesù, scoprirono che la pietra era stata fatta rotolare via, il corpo non c'era più, la tomba era vuota, c'era solo il sudario nel quale il corpo era avvolto. Le bende c'erano ancora ed erano arrotolate come se il corpo ne fosse da poco scivolato via. Ma chi aveva rimosso la pietra, e cos'era accaduto al corpo di Gesù?gli ebrei e i romani non lo avevano preso, altrimenti avrebbero fatto mostra del corpo quando i discepoli affermavano che Gesù non lo avevano preso: sapevano che la tomba era guardata a vista, ed essi erano un gruppo di uomini delusi e sconcertati. In ogni caso, non avrebbero certamente rischiato ciò che sapevano essere una menzogna.

Non c'è altra spiegazione per ciò che è stato chiamato <<il fatto storico più provato>>:

 Gesù risorse tre giorni dopo la sua morte. Nient'altro può spiegare la tomba vuota e tutte le apparizioni di Gesù talvolta ad una persona, ora ad un paio d'uomini sulla strada, ora ai discepoli, ora alla folla; talvolta in una stanza, tale altra sul mare o su una collina e in pieno giorno. Gesù li incontrò, parlò con loro ed essi lo toccarono. Egli era lo stesso Gesù, eppure in qualche modo diverso. Potete leggerlo nel vangelo di Luca al capitolo 24, e di Giovanni ai capitoli 20 e 21.

Null'altro può spiegare un cambiamento così radicale nei discepoli. Essi erano un piccolo gruppo impaurito di persone, che si riunivano come potevano e a porte chiuse.

 Ma ora sono diventati gente piena di gioia e coraggio, che usciva per la città, nei luoghi di mercato proclamando senza timore che Gesù era risorto dai morti. Ora essi sapevano, senza ombra di dubbio, che Gesù era lontano dall'essere un uomo qualsiasi. Egli era Dio! <<Gesù è il Signore>>, fu il loro messaggio. Signore del cielo e della terra, di tutte le genti e nazioni. Signore del tempo e dell'eternità, Signore delle vite, Signore di ogni cosa. Perciò l'apostolo Paolo scrisse:

<<in onore del nome di Gesù, tutti gli esseri nel cielo e sulla terra e nel mondo degli inferi cadranno in ginocchio e proclameranno apertamente che Gesù è il Signore, per la gloria di Dio Padre >>.  

Perché credere che Gesù è asceso al cielo?

Dov'è Gesù ora? Qual è la sua autorità sul mondo?

Mentre viveva sulla terra Gesù si era limitato ad essere in un solo luogo. Egli, però, aveva promesso che avrebbe inviato lo Spirito Santo per poter essere con ogni cristiano ovunque nel mondo. In questo modo il lavoro che egli aveva cominciato poteva essere portato avanti nella vita di quelli che lo seguono, anche senza la sua presenza fisica.

L'ascensione, quando Gesù fece ritorno alla più immediata presenza di Dio, fu la prova finale della sua vittoria sul peccato e sulla morte. Essa mostrò senz'ombra di dubbio che il suo sacrificio sulla croce per i nostri peccati era perfetto; compiuto una volta per tutte, non doveva più essere ripetuto. Dal cielo Gesù continua la sua opera di salvezza. Come disse prima di lasciare definitivamente i suoi discepoli:

<<Io vi ho dato la piena autorità in cielo e sulla terra >>.

Il credo cristiano parla di Gesù <<seduto alla destra del Padre >>. Questa è un'immagine che significa la sua totale signoria sull'intera creazione. Il mondo e l'universo sono sotto il suo controllo, e la sua volontà viene realizzata con graduale efficacia sull'intera creazione. Può darsi che non sempre riusciamo a vederlo, a volte anzi possiamo chiedergli perché accadono certe cose, ma niente può impedire l'attuazione del suo piano nella storia del mondo, nel modo e nel tempo stabiliti.

Nei cieli il Signore Gesù Cristo ci rappresenta, seduto alla destra del Padre. egli è garante del fatto che siamo figli di Dio, che siamo fatti per il suo Regno e che saremo con lui per sempre. Siccome è diventato uomo, ci comprende  e comprende tutto ciò che sperimentiamo siccome egli è Dio, ha tutto il potere e l'amore per aiutarci.

La consapevolezza che Gesù è il Signore di tutti comporta la pace interiore e una fede più profonda. Noi sappiamo che egli ha pieno potere, non solo sul mondo, ma anche su tutte le nostre vite. Niente potrà mai strapparci alla sua presenza.

<<Sarò con voi sempre, fino alla fine dei secoli>>.

Questo fornisce ai cristiani la sicurezza e il coraggio di essere testimoni di Gesù, dal momento che egli ci assicura la facoltà interiore di raccontare ciò che sappiamo di lui. Ciò comporta la speranza certa che abbiamo una casa nei cieli nella quale andremo dopo la morte; Gesù la prepara per noi.

<<Ci sono molti posti nella casa del Padre ed io vado a prepararveli affinché siate dove io sono >>.

 

COS'E' IL BATTESIMO?

Perché le persone vengono battezzate? È questo che ci rende cristiani?

La parola <<Battesimo>> viene da un termine greco che significa immergersi, tuffarsi o anche lavare con acqua. Era usata per dire di qualcuno immerso nei debiti o nel dolore, di una nave che affondava nel mare oppure di biancheria immersa nell'acqua. Il popolo ebraico aveva adottato una specie di battesimo circa un centinaio di anni prima di Cristo, per i non ebrei che desideravano abbracciare la fede ebraica. Poi entrò in scena Giovanni Battista. Egli invitò gli ebrei ad abbandonare il loro egoismo e a cercare il perdono di Dio per dimostrare ad essere veramente pentiti chiese loro di farsi battezzare nel fiume Giordano.

Lo stesso Gesù si recò da Giovanni per farsi battezzare. Egli voleva mostrare pubblicamente la sua totale obbedienza alla volontà del Padre. per Gesù, il battesimo era un gesto di impegno e dedizione  completa.

I seguaci di Gesù battezzavano quelli che, non solo si pentivano, ma si convertivano anche alla fede e all'obbedienza a Gesù. il Battesimo divenne il segno, il simbolo dell'ingresso nella fede cristiana. Coloro  che si convertivano a Cristo erano battezzati nel nome del Signore Gesù Cristo per dimostrare la loro unione con lui. Per cominciare a capire il profondo significato del Battesimo, è necessario ritornare all'Antico Testamento, alla storia di Abramo un uomo disposto a ciò. Dio promise di dargli una grande discendenza e di benedirlo. Per  siglare questo accordo o patto, Dio ordinò ad Abramo di farsi circoncidere e di circoncidere ogni neonato, come segno visibile dell'appartenenza al popolo di Dio.

Il segno del patto di Dio col suo popolo fino alla venuta di Cristo fu la circoncisione. Ma ora il segno di Dio è alla portata di tutte le razze e di tutte le nazioni, non solo degli ebrei. Il segno del nuovo popolo di Dio è ora il Battesimo. Sia che il Battesimo venga offerto agli adulti, sia che venga offerto ai bambini, il suo significato è il medesimo. La Bibbia ci dà molte immagini utili per esprimere questo significato. Immergersi nell'acqua del Battesimo è come morire al vecchio modo di vivere, è finirla una volta per tutte con lo stile del <<prima io>>, è essere determinati a vivere per Gesù. su di un'isola greca, fu scoperta un giorno cappella cristiana, che aveva una fonte battesimale dalla forma di un'enorme croce. Nel primo mattino di Pasqua, coloro che dovevano essere battezzati sostavano ad una estremità  del fonte, che era stato riempito d'acqua. Professavano la loro fede in Gesù e poi si immergevano nell'acqua a forma di croce, e in maniera visibile dimostravano la loro unione con la morte di Gesù. Essi, poi, riemergevano dall'altro lato per significare che erano risorti con Cristo, una cosa sola con la sua risurrezione a vita nuova!

L'acqua era usata nel Battesimo per descrivere la purificazione del peccato. Proprio come l'acqua pulisce i nostri corpi, così il Battesimo è il simbolo vivente della purificazione del cuore umano dalla macchia e dalla sporcizia del peccato. 

 

Perché credere nello Spirito Santo?

Chi è lo Spirito Santo? Come può cambiare le nostre vite?

Ciascuno di noi è una specie di trinità, un tre –in uno. Noi siamo corpo, mente e spirito, eppure siamo un solo essere. Anche Dio si è rivelato come Trinità: un Dio solo, eppure tre persone distinte: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Tutte e tre sono uguali nel loro essere Dio.

Lo Spirito Santo non è un qualche influsso vago, né una creatura del tipo di una fantasma. È una persona sotto ogni profilo, eppure senza il corpo umano che abbiamo noi. Ha una mente e una volontà. Può amare, guidare, aiutare. Possiede tutto il potere e l’autorità di Dio, perché è totalmente Dio, così come sono Dio il Padre e il Figlio. Può tutto, è onnisciente e onnipresente.

Il compito dello Spirito Santo è quello di aiutare le persone ad avere fede in Gesù Cristo. È per mezzo dello Spirito che ci rendiamo conto di avere bisogno di Lui e del suo perdono. Egli è colui che viene a vivere in mezzo a noi quando apriamo il nostro cuore a Gesù. È il dono promesso ad ogni cristiano, la serena certezza di essere figli di Dio. È  lo Spirito Santo operante nelle nostre vite che ci aiuta quotidianamente a crescere vicini a Gesù. Egli può far nascere nelle nostre vite, spesso senza che ce ne accorgiamo, il bel frutto che caratterizza ogni cristiano.

<<Lo Spirito Santo produce amore, gioia, pace, pazienza, gentilezza, bontà, fedeltà, umiltà e padronanza di sé>>.

Lo Spirito Santo ci aiuterà a superare tentazioni e cattive abitudini. Anche se lo Spirito Santo vive in noi, continuiamo ad avere la nostra vecchia natura che morirà con noi, e che per tutta la vita cercherà di farci tornare al nostro vecchio modo di fare. Lo Spirito Santo è qui per aiutarci a resistere a questa spinta che ci trascina verso il basso, e a creare forti nella fede. Solo lo Spirito Santo può cambiare la natura umana e rendere una persona egoista più simile a Gesù. Solo lo Spirito Santo può convertire l’ira e l’amarezza in perdono e accettazione. È lo Spirito Santo che ci aiuta a pregare e a comprendere la Bibbia. È lo Spirito Santo che è presente per guidare nelle difficili decisioni della vita e per condurci a scoprire la volontà di Dio. Egli ci dà la facoltà di sviluppare i doni che Dio ci ha dato per servirlo nel mondo.Lo Spirito Santo è il dono che Gesù fa ad ogni cristiano per prepararlo al giorno in cui lo incontrerà faccia a faccia. Come assicura la lettera di San Paolo ai Romani:

<<Dio ha riversato il suo amore nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo, che è il dono di Dio per noi >>. 

Perché credere nella chiesa?

  La chiesa è veramente importante? È più facile essere cristiani insieme o individuali?

I cristiani sono persone che hanno riposto la loro fede in Gesù Cristo. Essi sono rinati nella famiglia di Dio. Proprio come per natura tu sei nato in una famiglia di uomini, così, per opera dello Spirito Santo che è in te, tu sei nato nella famiglia di Dio. il segno caratterizzante dell’ingresso nella famiglia di Dio è la Chiesa. La Chiesa non è fatta di mattoni, cemento e vetro. Questi sono i materiali con cui si costruisce un edificio  religioso. La Chiesa sono le persone che appartengono a Cristo: una grande famiglia in cui tutti sono fratelli e sorelle, dal più grande al più piccolo, tenuti insieme da un legame che non è di carne e sangue, ma di Spirito Santo. Tutti sono uguali davanti a Dio, anche se ci sono diversi doni e diverse funzioni.

La Chiesa è un corpo di persone in tutto il mondo, che comprende persone di tutti i colori, le razze e le situazioni: vecchi e giovani, e tutti coloro che hanno fede e seguono Gesù Cristo.la Chiesa è anche descritta nella Bibbia come un “corpo” – il corpo di Cristo  - del quale egli rappresenta il capo. Ciascun credente è un membro di questo corpo e, in quando tale, è chiamato a dare il suo personale contributo per il buon funzionamento del tutto. San Paolo lo descrive molto dettagliatamente nella sua prima lettera ai Corinzi al capitolo 12, versetti 12-31. Dio vuole tutti nella Chiesa perché facciamo uso dei loro doni per costruire il corpo in amore e servizio.

La Chiesa è anche il popolo di Dio e raduna i cittadini del suo Regno, chiamati dall’oscurità della miscredenza alla luce e alla verità di Cristo. Il compito della Chiesa è di adorare Dio, far conoscere a tutti il suo amore e fare discepoli in tutte le nazioni. Questo incarico comporta l’essere i testimoni speciali di Dio nel mondo. Gesù il Signore della Chiesa ed è Lui che la Chiesa ama, adora e obbedisce. Niente è più importante nella vita del cristiano che il trovarsi insieme agli altri per adorarlo ogni settimana con la celebrazione domenicale dell’Eucaristia. Non è solo un dovere: dovrebbe essere un piacere incontrarsi con gli altri cristiani ogni domenica. In questo modo mostriamo il nostro amore per ogni uomo.

Nella misura in cui ascoltiamo e leggiamo la Bibbia, cresceremo nella fede. Questo ci caratterizza come discepoli dio Gesù. Per certi aspetti, la Chiesa è come  un esercito, l’esercito di Dio, che ha ingaggiato una battaglia mortale contro il peccato e il male che regna nel mondo. Gesù stesso assicurò che nemmeno le porte dell’inferno possono reggere contro la Chiesa di Cristo. È una battaglia che deve essere combattuta con armi della preghiera e della verità, della purezza e dell’amore.

La Chiesa può sembrare debole Alla luce della tremenda forza del male, ma noi viviamo nel mondo di Dio e Gesù ne è il supremo Signore. Perciò la vittoria finale è certa.  

 

  Perché la cena del Signore?

Che cosa avviene nella celebrazione eucaristica? Come aiuta la nostra fede?

Generalmente noi chiamiamo la cena del Signore << Eucaristia >>, parola che viene dal greco antico per dire << ringraziamento >>.  Ringraziamo Dio per tutti i suoi doni, specialmente per la morte di Gesù, per la nostra salvezza, e ricordiamo come egli fece un’ << azione di grazie >> quando prese il calice di vino all’Ultima cena.

La si può chiamare <<Santa Comunione >> per sottolineare la nostra unione con Gesù Cristo e con ogni altro cristiano. La si può chiamare << Messa >> (dal latino << missio >>), nome che deriva dal saluto finale del sacerdote che conceda coloro che hanno partecipato all’Eucaristia. Siamo congedati e << mandati >> per testimoniare Gesù nel mondo. La si può chiamare  << lo spezzare del pane >> ponendo l’accendo sul gesto di Gesù all’Ultima Cena. Viene spesso chiamato << sacramento >>, da una parola latina che significa  << giuramento >> o <<impegno >>. Era usata per disegnare il giuramento di un soldato romano quando si arruolava nell’esercito imperiale. Nei simboli, fisicamente evidenti del pane e del vino, Dio promette al suo popolo una salvezza interiore e noi ci impegniamo in amore e obbedienza verso di lui. Ciascuno di questi nomi ci dice qualcosa di più sulla realtà meravigliosa dell’Eucaristia di cui Gesù stesso ci ha fatto dono.

Tutto iniziò in Egitto circa tremila anni fa. Il popolo ebreo vi rimase schiavo per secoli, fino a quando Dio mandò Mosè a liberarli. Niente poté convincere il faraone a lasciarli andare, fino a quando Dio non mandò un tremendo castigo alla nazione. Tutti i primogeniti egiziani morirono al passaggio dell’angelo sterminatore. I primogeniti delle famiglie ebraiche, furono risparmiati perché sulle loro porte era stato fatto un segno con il sangue dell’agnello sacrificato nel banchetto pasquale. L’angelo del Signore vedendo quel segno sullo stipite delle porte, infatti, << passava oltre >>.

Fu proprio questa cena che Gesù celebrò con i suoi discepoli l’ultimo giovedì sera della sua vita. Egli conferì alla cena pasquale un nuovo significato. Il suo popolo sarebbe stato salvato non da una schiavitù fisica, ma dal peccato e dalla morte eterna. Egli sarebbe stato l’agnello sacrificale; il suo corpo sarebbe stato martoriato e il suo sangue versato in sacrificio. Perciò egli prese il pane e lo spezzò e disse: << Questo è il mio corpo, offerto per voi >>. Poi prese il calice del vino:
<< Questo è il mio sangue, versato per voi >>.

Per i cristiani, questo è stato lungo i secoli l’atto di culto più prezioso. Quando ci raduniamo intorno alla mensa del Signore, il sacerdote prende il pane e il vino. È per ricordarci in modo tangibile la sua morte per noi. Il sacerdote prende il pane, usando le stesse parole di Gesù, e lo distribuisce alla gente. L’apostolo Paolo afferma che dobbiamo fare così fino al ritorno di Gesù, quando ciò non sarà più necessario offrire il sacrificio. In un modo che è incomprensibile alla mente umana, Gesù si rende presente al suo popolo, e quando prendiamo il pane e il vino, la nostra fede ci dice che noi prendiamo il corpo e il sangue del Signore. Egli ci assicura che è proprio in mezzo al suo popolo. E noi diventiamo come il suo corpo, la sua famiglia, i suoi figli per essere rinforzati nella fede e  nella testimonianza.

 

Questa celebrazione è così importante che San Paolo ci dice che dovremmo prepararci molto attentamente prima di parteciparvi.  Dobbiamo giungervi aperti a Dio, consapevoli che Egli sa tutto di noi e che noi non possiamo nascondergli niente. Dobbiamo giungervi umili, a braccia aperte per ricevere da Lui il << Pane della vita >>. Non dobbiamo presumere di giungere a Lui confidando solo nella nostra bontà, ma dobbiamo chiedere perdono consapevoli degli errori e dei peccati che abbiamo fatto in pensieri, parole o azioni, e delle manchevolezze dovute a noncuranza, disinteresse o egoismo. Dobbiamo arrivarvi nella convinzione che Egli ci accetterà ci perdonerà, purificherà e ci rafforzerà per mezzo del suo Spirito, così da vivere ogni giorno per Lui.